I Charleston

Prodotto e pubblicato su Youtube nel Canale Swing Circus nel luglio 2013, il video ha partecipato alla "Notte dei Fori". Viene pubblicato da Repubblica.it, HuffingtonPost, Tg3 (rubrica FuoriLinea), Tg3 Lazio, Cinecitta.it, Roma Capitale (Homepage Turismo).



I Charleston è una performance di ballerini, appassionati e professionisti, che sta girando il mondo: in Europa e in America i ballerini hanno danzato nei luoghi significativi e simbolici delle loro città lanciando l'appello "I Charleston The World", che ha visto tante parti del mondo mettersi in gioco e mostrare la propria "scena vintage" autoproducendo e mettendo in rete un video che la descrivesse al meglio. Anche la Crew di Swing Circus ha risposto all'appello dando vita a "I Charleston Roma" sul brano "Jolie Coquen" dei Caravan Palace. Il brano, del filone elettro swing, rispecchia a pieno lo spirito di Swing Circus: l'apertura alla contemporaneità, la sintesi di più correnti culturali (il gruppo musicale, francese, si ispira a Django Reinhardt e Daft Punk!), la voglia di arrivare anche alle orecchie meno esperte attraverso l'immediatezza ritmica.

La crew di Swing Circus, autoprodotta ed autofinanziata, ha realizzato il videoclip in poco più di 20 giorni: 10 di riprese e 10 di post produzione. Riprese notturne e all’alba sono state necessarie per non invadere spazi comuni, per non creare problemi al traffico cittadino e per consentire a tutti di partecipare nonostante gli impegni lavorativi.



Nel videoclip, Roma è esaltata in tutto il suo splendore. I ballerini compaiono ai piedi di San Pietro e sulla Scalinata di Piazza di Spagna, arrivano al Colosseo e colorano il Gianicolo, passano per il Circo Massimo fino ad arrivare a Fontana di Trevi, ballano davanti agli Studios di Cinecittà e animano il Ponte della Musica.

L’obiettivo è stato valorizzare la Roma che amiamo e viviamo tutti i giorni, il suo patrimonio artistico e culturale, darle un volto giovane e vivace, ma anche mettere in mostra i “suoi” talenti creativi nel mondo. Il videoclip è stato vissuto dalla crew come un’opportunità: un’opportunità per diffondere una cultura e per far conoscere dei giovani talenti che troppo spesso non trovano spazi adatti ad accoglierli!

Negli anni ’20 tutta l’America è impazzita per il Charleston: una danza ma anche uno stile! Lunghe collane di perle, gonne frastagliate, pailletes e piume per le donne; ampi pantaloni a vita alta, bretelle e papillon per gli uomini; una musica allegra, veloce, quasi frenetica! Dal ragtime in poi, il Charleston è stato una delle forme di ballo più amate dai giovani americani! Poi sono arrivate le orchestre dello swing alla fine degli anni ’20 e il charleston ha convissuto con il lindy hop. Qualche anno dopo anche l’Europa fu contagiata dalla febbre dei balli americani. Poi è arrivato il rock’n’roll… lustrini e frange sono quasi caduti nel dimenticatoio! Ma come dice qualcuno: “La storia si ripete!”



Duke Ellington nel 1931 compose “It don’t mean a thing (if ain’t got that swing)”… quel titolo diceva già tanto allora ed oggi, ancora di più, ha un significato eclatante: “Non significa nulla se non ha quel certo swing!”. Dunque lo swing è un atteggiamento, un’attitudine, un valore aggiunto nel fare le cose! Oggi sono sempre più numerosi, a Roma e non solo, i giovani contagiati dalla “swing mental attitude”!



Regia : Marco Castaldi e Pietro Giampietro
Coreografie : Diana Florindi
Line Producer e Responsabile Promozione e Comunicazione: Fabrizia Ferrazzoli
Direttori della Fotografia: Eugenio Cinti Luciani e Saverio Corsaro
Sound Design e ballerino: Lucio Ughi-Dj Duke
Protagonisti: Karen Fantasia e Leonardo Ostaggio
Special Guests: Piji , Marianna Di Martino, Enzo Celli